lunedì 14 novembre 2011

il richiamo del q'osqo

nostalgie peruane. Stanotte ho fatto un sogno che mi ha lasciato a pezzi. Ma è possibile che ancora il richiamo di quel suolo, di quelle montagne dopo tanto tempo mi rimescola le viscere...? Tutto è così lontano eppure così fisico, così tattile...di nuovo inerpicata sopra le cime di Paucartambo con la camminata india. 1000 vite in una vita... se questa me la dimenticassi starei meglio, visto che passano gli anni ma la malinconia è quotidiana... e...come al solito ho i muscoli delle gambe a pezzi come quando in cima si sale davvero...

venerdì 21 ottobre 2011

SOLO INVECCHIARE AIUTA

Non contare per te era diventato non contare per me.
Come  fossi stata fuori da quel corpo che da decenni tra noi era invisibile.
Se dall’occhio sinistro non vedevo più per il pugno
la ville lumière aveva fatto luce sull' irreversibile opacità di un noi dissolto.
Ero in ombra nella tua vita da così tanto che non mi vedevi. Come avresti potuto capire se non lo volevi?
 Il destino dei non amati rivela che è tutto qui. Tutto finito. Che l’infinito non esiste o, se c’è,
è rinchiuso in un recinto senza linea di orizzonte
 e noi siamo lì
 in prigione. 
Un giorno mi sono accorta che non mi importava più di nulla
 e che tutto mi feriva a morte. 
Nessuna risposta importa più. Solo invecchiare aiuta.

mercoledì 27 luglio 2011

Nessun dilemma, piuttosto qualche insofferenza per le gerarchie. Fare il capo è per me l’antiambizione per eccellenza. Mai ne ho riconosciuto uno. E non bramo esserlo io per gli altri. Non ambisco a relazioni impostate sul potere.
Rifuggo ogni forma di seduzione. Ne ho paura. Di nuovo il mio sogno doloroso, il sacrificio di Isacco che mi perseguita. MA com'è dura accettare che sono nata per sperimentare l'incontro di due solitudini... ma perchè con tutta l'anima, cuore ed energie e soprattutto cura... tutta quest'indifferenza... Voglio (anch'io) la brezza di venti stranieri...e appena riesco parto per camminare su qualche cima silenziosa, senza nessuno nel raggio di km... Voglio andare sulle ande

mercoledì 15 giugno 2011

da anni una conoscente, dolcissima e materna, è ingarbugliata in un matrimonio assurdo dove c'è quello che non dovrebbe, alzate di mano comprese, e manca l'anima...Lei ammaccata non demorde...non molla l'osso che vaneggia soltanto...
come nei versi "la derisione", mi pare accada...

Io per te sono stata derisa amore
come un cane che tardi e fuori tempo
si fermi presso la casa del suo padrone
e malgrado non volessi che un pezzo di pane
mi hanno dichiarata pezzente
perché mi rigiravo nel tuo ricordo,
il tuo ricordo fatto rimarchevole
a me costava l’ambascia di ogni giorno,
perché sollevava la mia pochezza
fino al Mistero Divino.
Mi costava mille fascine e giambi
ma poi ricordandomi di ogni colore
che l’arte è fascinazione,
ricordandomi che ti avevo perduto
e poi ricoverato come Cesare
davanti a un tribunale di sogno
mi sono ricreata davanti a te
fantomatica idea
della tua stessa stoltizia
adesso non ho più prati verdi
e nemmeno canzoni.
Cantare l’arte per l’arte
è puro dilemma. (A. Merini)
....Standole accanto ricompongo, quando occorre, i suoi pezzi. L'ascolto. Taccio. Quello che potrei dire non serve, lo sa ma lo elude.

lunedì 30 maggio 2011

sto lavorando con ritmi incalzanti ad un saggio sui diritti umani che non vedo l'ora di finire...
confessiamolo una buona volta che da quando abbiamo introdotto i diritti umani per molti uomini è cominciata una vita d'inferno...

domenica 29 maggio 2011

l'approche è sinomimo di rispetto, di accostamento cauto, che non invade, turba, distrugge e non sospinge l'estraneo al familiare. E' la delicatezza di una postura interiore. A volte il matrimonio mi sembra l'incontro di due solitudini...

mercoledì 25 maggio 2011

battibecchi tra comune e curia pro o contro la gioielleria come sponsor dell'albero in piazza Duomo...lo scintillio del lusso umilia l'indigenza? O è peggio il moralismo?
bel blog quel che resta del giorno... che, guarda caso è la frase introduttiva del mio primo post...

lunedì 23 maggio 2011

lezione di teologia secondo la saggezza dei bambini

Il mio bambino il cui nome racchiude due modi di dire Dio, con sbalordimento ascolta il racconto biblico della creazione di Eva. Il sacerdote rinarra che mentre Adamo dormiva Dio gli staccò una costola da cui nacque Eva. E qui arrivano le domande esistenziali in tono risentito: "Ma Dio chi si crede di essere per rubare la costola a uno che dorme?"