mercoledì 15 giugno 2011

da anni una conoscente, dolcissima e materna, è ingarbugliata in un matrimonio assurdo dove c'è quello che non dovrebbe, alzate di mano comprese, e manca l'anima...Lei ammaccata non demorde...non molla l'osso che vaneggia soltanto...
come nei versi "la derisione", mi pare accada...

Io per te sono stata derisa amore
come un cane che tardi e fuori tempo
si fermi presso la casa del suo padrone
e malgrado non volessi che un pezzo di pane
mi hanno dichiarata pezzente
perché mi rigiravo nel tuo ricordo,
il tuo ricordo fatto rimarchevole
a me costava l’ambascia di ogni giorno,
perché sollevava la mia pochezza
fino al Mistero Divino.
Mi costava mille fascine e giambi
ma poi ricordandomi di ogni colore
che l’arte è fascinazione,
ricordandomi che ti avevo perduto
e poi ricoverato come Cesare
davanti a un tribunale di sogno
mi sono ricreata davanti a te
fantomatica idea
della tua stessa stoltizia
adesso non ho più prati verdi
e nemmeno canzoni.
Cantare l’arte per l’arte
è puro dilemma. (A. Merini)
....Standole accanto ricompongo, quando occorre, i suoi pezzi. L'ascolto. Taccio. Quello che potrei dire non serve, lo sa ma lo elude.