venerdì 13 luglio 2012

FACOLTA' TEMPESTOSA

io voglio vivere in base a quello che sente la mia coscienza. VOglio fare innanzitutto i conti con me stessa. Esprimermi NON OBBEDIRE. Voglio dissentire se non trovo un senso nel conformarmi a qualcosa di cui non riconosco significati. Il destino che lusinga le ultime generazioni è votato allo spreco dei talenti: tutto è di gruppo, di massa... un mucchio di aspirazioni uguali per tutti. Eppure il talento è una scintilla che il destino ci dona forse per darci la possibilità di far luce su che senso abbia il nostro cammino. Il talento è un dono divino ed è un peccato capitale seppellirlo per celebrare nella nostra vita il culto degli idoli, il successo, i soldi, lo status.... mentre intanto il tempo scorre irreversibile... e invece di temprarci ci consuma... Così...siamo "normali", di quella normalità che ti insegna a uniformarti a lei un pizzico alla volta anche se ti è inadeguata, perchè mentre esprime se stessa ti fa credere che sia tu a farlo...fino a convincerti che la tua rassegnazione sia serenità. Ma che vita è questa? Ma chi lo dice che per raggiungere un buon livello di integrazione sociale bisogna disintegrare il proprio spirito? ( C. Kavafis docet con " e se non puoi ...")... Anche il fatto di essere incuneati in relazioni, amori, e matrimoni che si intromettono non giustifica la resa della nostra coscienza di fronte al dominio dell'appiattimento. (Accettare significa arrendermi al tuo dispotismo di cui non sarei neppure vittima diretta visto che esserne cosciente equivale a scegliere di trasformarmi io stessa nel mio carnefice)

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